lunedì 4 ottobre 2010

Petrolio by Elisabetta Bianchi



Di nome e di fatto. Come il liquido omonimo, vischioso, denso, a tratti tossico, ma nelle sue pieghe, come il suo omonimo, è possibile interpretare parte delle trame della storia contemporanea.
Petrolio è incompiuto, ma non è solo l’incompiutezza a renderne  ardua la lettura: Pasolini stesso aveva in testa un progetto di romanzo complesso, articolato, con un linguaggio quasi da saggio, e non è dato sapere come sarebbe stato Petrolio una volta terminato.
Il romanzo che abbiamo fra le mani, pubblicato postumo nel 1992,  è fatto di frammenti, appunti, storie interrotte o appena accennate,  visioni, allegorie, cambiamenti di sesso, sdoppiamenti, viaggi in Oriente, scenari post-atomici, citazioni da I Demoni di Dostoevskij, in cui il lettore sente di affondare lentamente, senza apparente possibilità di riemergere. Perché leggerlo allora, perché infliggersi quest’ordalia? Perché Petrolio regala degli straordinari momenti di riflessione sull’evoluzione della società italiana degli anni ’60-70, perché alcune descrizioni sono dei colpi al cuore, e perché Pasolini con questo romanzo voleva provare a seguire i percorsi e gli intrecci fra il potere e il petrolio, addentrandosi nelle stragi e negli intrighi di quegli anni.
A Pasolini è mancato il tempo di portare a termine il suo progetto: a noi non manchi il tempo per leggere quanto da lui intrapreso.
Elisabetta Bianchi

Petrolio
PP. Pasolini
Mondadori, collana Oscar  scrittori moderni, 2005
Pagine 654
euro 17,00

Nessun commento:

Posta un commento